L’aria fredda che affluisce da ieri dalle repubbliche baltiche e che continuerà ancora domani e dopodomani si fa sentire.
Ma dobbiamo considerare questa parentesi fredda fortemente anomala? No.
O meglio, potrebbe esserla se consideriamo l’attuale decennio inaugurato n el 2011 durante il quale il mese di aprile era trascorso generalmente senza particolari “scossoni”, ma in precedenza non era affatto così, e nella seconda decade di aprile irruzioni fredde di una certa consistenza erano piuttosto frequenti.
Non a caso in molte località della regione i dati medi climatologici del trentennio 1961-1990, ma in parte anche del trentennio 1971-2000, mostrano una seconda decade di aprile durante la quale le temperature medie smettono di aumentare (come sarebbe da attendersi nella naturale evoluzione della primavera) o addirittura mostrano un leggero calo rispetto alla prima decade.
Ciò perché evidentemente le medie climatologiche conservano l’impronta di frequenti irruzioni fredde che in questo periodo della stagione si verificavano e che rappresentavano un temporaneo ritorno a condizioni para o simil invernali, anche se ovviamente di breve durata.
E allora tornano alla mente, considerando solo quelle occorse nella seconda decade del mese per adeguarle al periodo attuale, le severe ondate di freddo del 20-22 aprile 1980; 19-20 aprile 1981; 14-15 aprile 1982; 14-15 aprile 1986 (molto intensa); 19-24 aprile 1991 (questa anche prolungata); 18-19 aprile 1992; 10-11 aprile 1994; 14-16 aprile 1995; 9-23 aprile 1997 (cattiva e promulgata salvo brevi pause); 14-16 aprile 1998; 14-22 aprile 2001; 11-12 aprile 2006; 12-13 aprile 2010.
E qui la serie si interrompe poiché effettivamente dal 2011 in poi non si ebbero “botte” fredde quantomeno di rilievo, dimenticando pertanto che in passato questo periodo non era affatto al riparo da importanti ritorni di freddo.
Quindi fase fredda anomala se fermiamo lo sguardo agli ultimi 6 anni; per nulla anomala ripensando al passato (anni 70-80-90 ma anche ben più indietro nel tempo); peraltro se l’evoluzione sarà quella prospettata dagli NWP, quella attuale non sarà nemmeno tra le più forti, anzi tutt’altro.
Un altro segno dei tempi che cambiano ed un monito sul fatto che la vera e seria anomalia erano i 26°C di temperatura massima della scorsa settimana.